Orboredu

Orboredu
Seui - Orboredu: "Nuraghe S'Ollasta Entosu" (foto di Giuseppe Deplano, giornalista - copyright © 1996 - riproduzione riservata)

Archeologia

Orboredu di Seui:
nuraghi, tombe e villaggi


L’area di Orboredu si presenta estremamente interessante per la sua ricchezza di testimonianze storico archeologiche. Sinora sono stati rilevati due nuraghi, cinque tombe dei giganti e cinque insediamenti. 

NURAGHI
I due nuraghi semplici, elementari e privi di torri minori o secondarie, risalgono al periodo cosiddetto “arcaico”.
Tra i due il complesso che si è conservato in migliori condizioni è localizzato a "S'Ollasta Entosu" (701 metri sul livello del mare). Nel corridoio d'ingresso, sulla sinistra, si apre una garrita per le sentinelle. Mentre nel vano interno si scorge, scavata nel muro, una piccola nicchia. Sono evidenti tracce di una scala in pietra interna, utilizzata per poter accedere al tetto, oggi ridotta a tracce quasi "illeggibili".
Il secondo nuraghe, che si trova in località "Monte Sa Colla" (m. 731 slm), è invece in pessime condizioni di conservazione. La costruzione, un tempo sicuramente imponente, si riduce a due sole file di pietre di base, mentre il resto appare demolito e sepolto nel terreno.

TOMBE DEI GIGANTI
L’edificio funerario tipico dell'epoca nuragica è rappresentato dalla "Tombe dei Giganti". Si tratta di monumentali costruzioni, destinate molto probabilmente ad inumazioni collettive. Presentano un corpo centrale, a corridoio, con pareti edificate con lastroni di pietra disposti verticalmente (i più antichi) o in filari sovrapposti. L'ingresso si apre alla base di un'ampia esedra, al cui centro in spesso troneggia una stele centinata (in tutto il territorio di Seui sinora l'unico esempio di tal tipo di tomba si trova in località "Sa Perda Rubia"), attorniata a sua volta da lastroni di pietra infissi nel terreno, in posizione ortostatica. Il tutto dà origine ad una facciata con forma a "corna di bue".
Nell'isola amministrativa di Orboreddu sinora sono stati rilevati cinque esemplari di tombe di giganti. Il primo si trova nei pressi del nuraghe di "S'Ollasta Entosu". Tre sono visibili in località "Sa Perda Rubia". L’ultimo, in cattive condizioni di conservazione, è localizzato al centro dell’altipiano.

INSEDIAMENTI
Nell’area di Orboredu sono stati rilevati cinque insediamenti d’età pre-nuragica, nuragica e punico-romana.
Al pre-nuragico si fanno risalire un grandioso complesso megalitico, esteso per quasi due ettari, che si può ammirare in località “Margiani Biancu”. Percorrendo uno dei principali viali d’accesso, ancor oggi è possibile rilevare le tracce delle capanne, presenti in varie forme e dimensioni, mura perimetrali ed un grosso menhir.
I villaggi che sorgono attorno ai nuraghi, o nelle immediate vicinanze, sono in prevalenza costituiti da capanne circolari, medio-piccole, costruite con pietre locali, e relativa copertura con frasche (tipo: "pinnetta" pastorale). Negli edifici più "lussuosi", la volta interna era intonacata con malta di fango. Generalmente questi insediamenti sono circondati da cortine murarie di diverse proporzioni.
In località “Funtana Manna" (m. 647 slm), le capanne (medio-piccole e con pianta dalla caratteristica forma a mandorla) sono distribuite in un ampia area, attorno alla sorgente omonima.
I restanti tre villaggi, tipicamente sardo-punici si trovano nelle località di "S'Ollasta Entosu" (nei pressi del nuraghe omonimo), a "Sa Perda Rubia" e al centro dell’altipiano. Sul piano di campagna sono facilmente leggibili diversi fondi di capanne, rettangolari e retto-curvilinei, oltre a notevoli quantitativi di frammenti ceramici sparsi sul terreno.

Secondo diversi studiosi, in questa vasta area molto probabilmente sorgeva il grosso villaggio di "Gallilium", abitato dalla tribù bellicosa dei Gallilenses, citato nella famosa "Targa di Esterzili".  (Giuseppe Deplano, copyright © 2011 – riproduzione riservata)